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FAIR PLAY… L’ ALTRUISMO DELLO SPORT

L’altruismo è un valore umano molto importante; ricordiamocelo nel mondo del lavoro, nella vita ed ovviamente nello sport. Nei momenti di bisogno non dovrebbero esserci distinzioni di razza, sesso, religione, bandiera, squadra o tifoseria.

altruismo

Lo sport ha vissuto senz’altro molti atti di altruismo, di gioco leale e corretto (fair play), alcuni indelebili nelle menti.

L’immagine più famosa resterà quello scambio di borraccia tra Coppi e Bartali, momento magico e mai svelato catturato dal fotografo Martini durante il Tour de France, anno 1952. (In realtà si trattava di una semplice bottiglia d’acqua e non di una borraccia).

Quella foto, scattata sul passo del Galibier durante l’ascesa verso la mitica Alpe d’Huez, dimostrava il grande rispetto tra i due ciclisti, nonostante la loro storica rivalità.

Poco importa che a distanza di anni si parlò di uno scatto “programmato” per dimostrare che i 2 campioni avevano fatto pace …. per tutti noi resta e resterà il simbolo della loro indissolubile unione del mito.

Episodio più recente, e siamo nel giugno 2012, a Columbus (capitale dell’Ohio). Durante una gara di atletica leggera lunga 2 miglia (distanza non omologata ma in voga negli Usa) la 17enne Arden McMath arranca in ultima posizione.

arden mcmath e megan vogel

E’ stanca, fa fatica a respirare, non riesce nemmeno a camminare. L’avversaria Megan Vogel si accorge del malessere, e anziché proseguire indifferente, si avvicina, la fa alzare e la sostiene per 300 metri fino a farle superare il traguardo.

Ma nel Trail?

Ebbene anche questa disciplina ha il suo “eroe” e la sua storia di fair play.

L’atleta francese Stephane Couleaud è appassionato di ultratrail  e si trova in terza posizione assoluta durante gli ultimi 12 km (dei 330 totali) al Tor des Gèants, nel settembre 2011.

Stephane Couleaud

E’ esausto e se avesse buonsenso si fermerebbe ma nonostante la fatica gli imponga uno stop lui non vuole arrendersi e anzi, continua con la speranza di terminare quanto prima quella gara che ormai è un vero e proprio calvario. Nella sua testa non è nemmeno concepibile che l’atleta spagnolo che si trova in quarta posizione lo superi. Sarà proprio questo atleta, Pablo Criado Toca a salvargli la vita, ma Stephane ancora non lo sa! E’ notte quando, stremato, Couleaud piomba a terra nel bel mezzo di un sentiero.

Pablo Criado Toca

Lo spagnolo sopraggiunge e vedendo in quelle condizioni l’avversario non esita a fermarsi per soccorrerlo, cercando di animarlo e sorreggendolo fino alla più vicina costruzione, un alpeggio disabitato. Per evitargli l’ipotermia l’eroe si toglie e gli cede la sua giacca a vento ed altri indumenti per coprirlo pesantemente e gli dice che appena arriverà giù chiamerà i soccorsi. Ovviamente si accerta che anche Stephane abbia un cellulare dal quale chiamare gli organizzatori appena starà meglio… poi riparte nella fredda e scura notte indossando solo una maglietta e dei pantaloncini. Quando il francese si riprende chiama i soccorsi che prontamente capiscono la situazione e si allertano per intervenire avendo localizzato la costruzione. Nel frattempo Stephane, ormai in stato confusionale, si alza e riprende seppur lentamente il cammino lasciando vuoto il rifugio. Quando i soccorritori arrivano infatti non lo trovano ma capiscono che non può essere andato lontano nelle sue condizioni. Stephane procede per alcuni metri poi cade nuovamente a terra, ma, forse per fortuna, forse per fatalità, la sua frontale (ormai fioca) è accesa in direzione dei soccorritori che riescono dunque ad avvistarlo e ad intervenire.

Grande spirito Trail…… grande Pablo…..grande ALTRUISMO!

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