Il fegato di noi runners, come aiutarlo a svolgere i suoi compiti
Il fegato è un organo che ha un ruolo centrale della biochimica del corpo. Agendo su tutti i metabolismi, esso è deputato prima di tutto alla produzione di energia ed alla disintossicazione. Quando queste attività sono carenti, possono originare dei problemi che possono arrivare a instaurare processi patologici. Per sua natura, il fegato è un organo che, in condizioni di normalità fisiologica, si giova di una continua sollecitazione funzionale, attuata con alimenti e modalità di cottura che variano in base alle caratteristiche costituzionali del soggetto. Il fegato, per funzionare, ha bisogno dell’apporto energetico continuo degli zuccheri. Tuttavia, quest’organo preferisce molto di più gli zuccheri complessi come pasta, pane ecc. Infatti uno zucchero semplice, come il fruttosio o il glucosio, provoca una immediato aumento della glicemia nel sangue che ha come conseguenza un’intensa produzione di insulina e quindi conseguente ipoglicemia secondaria che lascia il fegato senza energia per se stesso, costringendolo ad un impegno supplementare che è quello di attingere alle riserve di glicogeno presenti principalmente nei muscoli e in un piccola percentuale nello stesso fegato.
Nelle gare di fondo e nella maratona il ruolo più importante del fegato è quello di costituire il deposito di una discreta quantità di glicogeno che può servire a mantenere costante la glicemia e fornire energia ai muscoli. In questo tipo di prove il fegato si affatica moltissimo a causa del necessario smaltimento delle sostanze derivate dal catabolismo muscolare, e quindi se tale organo non viene aiutato nei suoi processi biochimici attuando una corretta alimentazione può produrre problematiche a livello della prestazione sportiva. In uno studio scientifico recente sono stati analizzati i valori ematici di runners professionisti dopo la prestazione ed è stata accertata la presenza di un forte aumento di bilirubina, cosa normale e conseguenza della rottura dei globuli rossi e dell’uscita di emoglobina, che viene scomposta fino a dare luogo alla bilirubina che così si accumula nel sangue. Esistono però diversi tipi di bilirubina che provengono non solo dai globuli rossi ma anche ad esempio dal fegato affaticato. Distinguendo tra essi è stato dimostrato una percentuale molto alta di bilirubina proviene principalmente dal fegato. Da ciò si può comprendere che più quest’organo è in difficolta più la percentuale di bilirubina proveniente dal fegato aumenterà .
Tutto il metabolismo energetico ed il funzionamento degli organi e dei sistemi fisiologici ruota intorno alla combustione controllata degli zuccheri, ma pochi organi sono direttamente implicati nel mantenimento della concentrazione glicemica nel sangue: tra questi vi è il fegato. Ecco perché una alimentazione che rispetti la funzionalità epatica prevede l’apporto di una discreta quantità di zuccheri, possibilmente non di quelli a rilascio immediato, scegliendo i carboidrati della pasta o del pane o gli amidi del riso o delle patate o comunque alimenti nei quali la degradazione e la liberazione della quota zuccherina avvenga più lentamente, con assorbimento più graduale e prolungato nel tempo, in modo da garantire un livello ematico costante di glucosio, con oscillazioni minime nell’intervallo fra i pasti. Naturalmente per mantenere in buona salute il fegato non basta solamente fornirgli l’energia per funzionare, occorre anche una quota proteica, indispensabile per mantenere la sua struttura o per permettergli di riparare i danni dell’usura tessutale. Tra i componenti nutrizionali che stimolano le funzioni epatiche ricordiamo il ferro che ha una funzione importante per il trasporto dell’ossigeno. Se aggiungiamo del prezzemolo ad un piatto questo fa aumentare l’assorbimento di ferro che può attivare un aumento del metabolismo. In un soggetto però in cui è presente un eccesso di ferro un’ulteriore aggiunta può addirittura provocare un rallentamento del metabolismo perché il ferro si accumula proprio a livello delle cellule epatiche e nel momento in cui una cellula epatica diventa sovraccarica di ferro ci sarà un rallentamento di tutte le funzioni metaboliche. La vitamina C importantissima la respirazione cellulare. Quando noi mangiamo alimenti che contengono la vitamina C (arancia, limone, pompelmo, ecc.) si attiva il metabolismo cellulare, in primis del fegato che riducono la tossicità sistemica e velocizzano le funzioni organiche. Inoltre la vitamina C migliora l’assorbimento del ferro e quindi per questo motivo si sceglie di utilizzarli insieme (es spinaci con limone). Un altro alimento naturale che aiuta il fegato nell’espletare al meglio le sue funzioni è il Cardo Mariano le cui proprietà terapeutiche derivano dalla “silimarina” assente nelle foglie e concentrata nello strato proteico esterno di questo frutto. Il cardo mariano protegge e stimola la sua funzione disintossicante e aiuta anche a preservare la normale attività epatica, inoltre facilita la digestione e aiuta l’organismo a purificarsi.
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