NsT News

La mia ricetta per preparare un Trail

cronometroHo sempre pensato che per preparare un trail ci volesse una dose di dedizione e concentrazione pari se non superiore a quello di una maratona.
In effetti è così: basta consultare alcune tabelle generiche più o meno complete che si possono trovare in rete o più specificatamente farsene creare una su misura dal proprio preparatore atletico di fiducia per rendersi conto che se vogliamo ottenere dei risultati di rilievo dobbiamo applicarci con metodo e seguire alla lettera ogni pagina del nostro programma di allenamento.
Esiste però anche un altro tipo di approccio per il trail running che che non permette di ottenere gli stessi risultati prestazionali di allenamenti specifici e studiati a tavolino ma offre comunque una serie di vantaggi non indifferenti.

L’allenamento a sensazione

Si sente parlare già da tempo di allenamento a sensazione e come dice la parola stessa si basa sulle sensazioni personali che ognuno di noi prova durante l’attività ma più precisamente delle sensazioni che vogliamo provare durante l’allenamento.
C’è chi preferisce restare nella cosiddetta zona comfort per sentirsi appagato da un punto di vista salutistico senza però arrivare a provare quella sensazione di fastidiosa fatica.
C’è chi avendo poco tempo ad ogni allenamento spreme ogni goccia della propria energia sperando in questo modo di compensare le lacune di una preparazione veloce e approssimativa.
C’è chi come me invecevuole vivere in ogni piccola uscita un piccolo viaggio,un esperienza di vita atletica,un momento in compagnia degli amici e anche un allenamento intenso e produttivo sia per il corpo che per la mente.

Mente e Cuore

cuore-mente-viscereLa mente e il cuore sono alla base della nostra vita e anche nello sport non bisogna dimenticarsene.
La corsa e la montagna sono una passione e vanno vissute interpretando con il proprio corpo i momenti che trascorriamo praticando le nostre attività preferite.
Per questo motivo ho deciso di unire metodo e sensazione per creare un  allenamento che non fosse mai monotono ma che allo stesso tempo potesse essere sufficentemente allenante ottimizzando al massimo il tempo.

La mia settimana di allenamento (il metodo)

La mia pianificazione di un allenamento se così si può chiamare è molto semplice e prevede di allenarsi almeno 3 volte a settimana (meglio se 4 mentre oltre praticamente impossibile) se sto preparando un Trail importante o se in quel periodo ho voglia di  andare un pò più forte.
Due di questi allenamenti li faccio infrasettimanali cercando di ritagliarmi un oretta scarsa in un momento dove la mia presenza a casa risulta non indispensabile (la famiglia prima di tutto).
Durante questi due allenamenti se sono da solo di solito mi piace andare un pochino più forte e abbozzare dei tratti veloci a dei tratti più lenti sia in salita che in discesa ma senza utilizzare un orologio, semplicemente cercando di ascoltare il mio corpo nella fase di spinta e in quella di recupero.
Altre volte invece mi va solo di fare jogging per scrollarmi di partenza Monte Prealba Traildosso le tensioni della giornata lavorativa.
La stragrande maggioranza dei miei allenamenti grazie al fatto che vivo a 200mt dal sentiero più vicono si svolgono in montagna e solo saltuariamente corro su asfalto e principalmente perchè in quelle rare occasioni mi posso fare accompagnare da mio figlio in biciletta.
Quando ne ho l’ occasione mi piace molto fare delle uscite in gruppo anche solo camminando a passo spedito per stare in compagnia di amici e fare due chiacchiere divertenti.
L’allenamento del fine settimana anche se potrebbe presentarsi con caratteristiche simili agli altri è piuttosto diverso perchè è l’unico che ha una sorta di programmazione a lungo termine: ogni weekend rappresenta l’occasione di percorrere un vero e proprio trail e durante la preparazione di una gara ogni weekend il trail si allunga nei tempi, nei chilometri e nel dislivello fino a percorrere il 70 – 80 % della distanza finale quando mancano 2 – 3 setimane all’ evento.
Nel periodo preparatorio non si disdegnano anche uscite più corte a ritmo gara o addirittura qualche bella skyrace o non competitive purchè si svolgano in ambiente naturale.

Per concludere auguro a tutti di trovare la propria dimensione nello sport come l’ ho trovata io che vi possa gratificare,divertire,motivare ma l’importante è che faccia parte della vostra vita.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.