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LA SCELTA DELLA SCARPA

La scelta della scarpa da runningPer un runner la scarpa è fondamentale, una scelta sbagliata può causare dolori articolari e portare persino ad un infortunio.
Io consiglio sempre a chi si avvicina a questo sport, di acquistare la prima scarpa rivolgendosi ad un negozio specializzato, in grado di identificare il vostro tipo di appoggio.
Molti di essi hanno delle attrezzature per effettuare questa valutazione, ma in taluni casi basta un commesso competente in grado di stabilirlo analizzando una nostra breve corsa sul tapis rouland, oppure analizzando la suola di una nostra scarpa da running utilizzata già da parecchi km.
Un altro metodo (come indicato dal nostro Dott. FisioRun) è effettuare preventivamente un esame Baropodometrico.
Le scarpe da corsa, vengono suddivise in categorie, in base all’appoggio e alle caratteristiche del runner. Mi capita spesso di girare per negozi sportivi e vedere persone che scelgono le scarpe, esclusivamente analizzando: design, colore, marca e prezzo, senza neanche sapere quella scarpa a che categoria appartiene e se è idonea alle sue caratteristiche.
Così non è raro incontrare runners con un peso superiore agli 80kg  che indossano un paio di A2 e le utilizzano nei normali allenamenti settimanali a 5’30″/km, con il rischio di incappare in breve tempo in spiacevoli infortuni.

La scelta della scarpa da running
Di seguito le principali categorie:

A0 Minimaliste: sono leggerissime, ideali per favorire il naturale movimento del piede. Ideali per allenamenti brevi, sono in grado di garantire una estrema sensibilità sul terreno.

A1 Superleggere: hanno un peso contenuto (massimo 200 grammi), da utilizzare su strada e pista, flessibili e reattive.
Sono studiate per runner leggeri, veloci e senza problemi di appoggio.

A2 Intermedie: scarpe leggere (peso compreso tra i 200 e i 300 grammi), sono un compromesso tra leggerezza e ammortizzazione. Vengono utilizzate dagli atleti leggeri sia in gara che in allenamento, per quelli pesanti solo in gara.

A3 Massimo ammortizzamento: hanno un peso superiore ai 300 grammi (anche se le attuali tecnologie hanno consentito la realizzazioni di scarpe con ottima ammortizzazione e un peso inferiore a questo valore). Sono in grado di conferire il massimo confort e cushioning. Sono adatte ad atleti con appoggio neutro oppure supinato, ideali per gli allenamenti, sono le scarpe più diffuse.

A4 Stabili: sono le scarpe idonee ai pronatori, in quanto sono studiate per correggere questo problema.
Garantiscono il massimo sostegno e stabilità.

A5 Trail: sono pensate per l’utilizzo off-road, su sentieri e percorsi di montagna. Garantiscono protezione e stabilità. In questi ultimi anni, in questa categoria sono nati prodotti specifici per alcune discipline: ultra trail (gare lunghe anche oltre i 100km), vertical (gare di sola salita con pendenze piuttosto ripide) e skyrace (gare su percorsi piuttosto tecnici, dove il gripp è fondamentale).

La scelta della scarpa da running la sportiva

Le categorie A1 – A2: sono esclusivamente per atleti leggeri e senza problemi fisici, vengono utilizzate per le gare ad un ritmo non inferiore a 4’30” al km.
Per la maggior parte dei runner le A3 restano la soluzione ideale.

Drop

Questo è un altro parametro fondamentale, non è altro che la differenza di altezza tra il tallone e l’avampiede. Qui bisogna fare una distinzione su chi corre sull’avampiede e chi sul tallone; tendenzialmente chi corre più veloce tende a correre sull’avampiede, chi più lentamente sul tallone. Infatti le scarpe più leggere da utilizzare in gara a ritmi elevati hanno drop più bassi (circa 4mm), generalmente chi invece corre sul tallone deve utilizzare scarpe con drop più alti, da 8 a 12mm.

Calzata

Altro aspetto fondamentale: non tutti i piedi sono uguali, c’è chi predilige la pianta larga, chi quella stretta. E’ importante  percepire un certo confort quanto la si indossa, se possibile meglio provarle sul tapis rouland (molti negozi specializzati ne sono provvisti); sicuramente non sarà come testarle in una uscita di allenamento, ma almeno si ha una percezione di come ci si trova.

Durata
Le scarpe hanno una durata, non bisogna quindi lasciarsi ingannare dall’aspetto estetico. Se si ha buona cura delle stesse anche dopo parecchi km, la tomaia resta bella, ma la suola può risultare parecchio usurata e le caratteristiche di ammortizzamento hanno perso la loro efficacia.
Di seguito una indicazione sulla durata:
A1 fino a 300km
A2 fino a 500km
A3 fino a 800km
Dopo questi consigli, non mi resta che augurarvi…
Buona scarpa a tutti!

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