Test materiali: Salomon Xr Shift
Alcuni mesi fa ho deciso di acquistare una scarpa per allenarmi su terreni misti (asfalto e sterrato) perché difficilmente mi capita di percorrere percorsi esclusivamente sterrati. Partendo dalla mia abitazione sono infatti costretto a fare qualche km su strada asfaltata prima di raggiungere il sentiero che mi permette di addentrarmi nelle colline della mia zona.
Generalmente ho sempre differenziato la scarpa da strada da quella da trail, ma poi per praticità prediligevo quella da strada anche quando percorrevo sentieri e rilegavo quelle da trail alle uscite nelle quali ero sicuro di affrontare percorsi esclusivamente off-road.
Un giorno girovagando tra i negozi di un noto outlet della mia zona, dove c’è un negozio Salomon, tra gli scaffali ho trovato la Xr Shift che veniva categorizzata come “door to trail” (alle porte del trail); praticamente scarpe dedicate ad un uso promiscuo asfalto e sterrato, senza eccellere in nessuna delle due specialità.
Invogliato anche dal prezzo, listino 105 euro ma scontate con prezzo outlet a 50 euro le ho acquistate.
Di seguito le mie impressioni dopo qualche mese di utilizzo: la calzata è comoda e l’avampiede è piuttosto spazioso, forse anche troppo.
La conchiglia trasmette una certa rigidità, sicurezza e protezione, superiore a quella di una normale scarpa A3; la tomaia non è molto traspirante, quindi consiglio un utilizzo in periodi autunnali-invernali. La suola è l’ormai famosa Contagrip presente sulle scarpe Salomon e ha dei tacchetti non estremamente pronunciati, almeno paragonandoli a una scarpa puramente da trail, i lacci non hanno la tipica chiusura Salomon, ma sono di tipo tradizionale. L’ammortizzazione è buona e non fanno rimpiangere una normale scarpa A3, sull’asfalto si comportano bene.
Le Salomon Xr Shift non sono scarpe particolarmente leggere e veloci, sulla terra battuta sono ottime, come anche in presenza di una leggera ghiaia; su percorsi particolarmente tecnici con rocce e traversi, non danno la sicurezza che ci si aspetta da una scarpa da trail, soprattutto se in condizioni di terreno bagnato e fangoso. Ovviamente essendo una door to trail, non può eccellere in entrambi i terreni, ma permette comunque un buon compromesso.
Io ho un peso di circa 70Kg e le ho utilizzate in uscite variabili da 8 a 18km, con ritmi da 4’10” a 5’30” al km; per ora ho percorso circa 500 km e la suola è ancora in discrete condizioni, quindi devo ammettere che hanno una buona durata e presumo possano raggiungere senza problemi gli 800 km di vita di una normale scarpa A3 (una scarpa da trail su asfalto sarebbe durata molto meno).
E’ sicuramente una calzatura che mi permetto di consigliare a chi come me durante i propri allenamenti fa percorsi misti, con qualche sentiero o attraversamento di parchi e ciottolati cittadini, oppure a persone che vogliono avvicinarsi al trail running e vogliono una scarpa adatta senza spendere eccessivamente.
Ritengo sia un ottima soluzione in alternativa alla tradizionale scarpa da ginnastica anche per escursioni e gite fuori porta.
Scrivi un commento