TIMOTHY OLSON: DALLA “CATTIVA” ALLA “BUONA” STRADA
Timothy Olson è un apprezzato ultra trail runner, conosciuto soprattutto per aver vinto nel 2012 la Western States. Suo il record conquistato percorrendo questa mitica corsa, (di ben 161 km), in 14 ore e 46 minuti.
Prima di parlarvi di questo grande personaggio e delle sue imprese sportive dedichiamoci a lui principalmente come UOMO, perché Timothy ha un passato “pesante” alle spalle ed è tutt’oggi di esempio per chiunque cada, capisca i propri errori e decida di emergere senza vergognarsi dei suo sbagli.
Olson nasce il 28 agosto 1983 in una piccola cittadina rurale del Wisconsin, ed esattamente a Amherst, 1000 anime in tutto, in zona di aperta campagna. La mamma è la classica casalinga, spesso iperprotettiva, il padre gestisce un negozio di ferramenta. Timothy ha un fratello minore e due sorelle adottate nelle Filippine, Hannan e Grazia. Fin da giovane Olson adora lo sport, gioca a calcio, baseball e basket che è la disciplina che più lo esalta, ma corre anche tra i campi vicino a casa ed in quei momenti si sente libero di giocare con l’immaginazione. E’ il classico bravo ragazzo a cui il padre insegna anche piccoli lavori di giardinaggio e di edilizia chiedendogli inoltre un aiuto in negozio.
La famiglia è molto cattolica, fortemente rigorosa e per non disobbedire ai genitori Timothy accetta, anche se non volentieri, di iscriversi in un collegio cristiano al termine delle scuole superiori.
Ha 18 anni quando inizia a sentirsi “soffocare”. E’ stanco di dare retta a tutti, di vivere la vita che i suoi genitori gli impongono. E così, proprio per ribellione, dopo solo un semestre dall’iscrizione, Timothy abbandona il collegio ed inizia a percorrere una strada diversa, purtroppo una brutta strada. Conosce le persone sbagliate, che poi diventeranno gli amici sbagliati. Smette totalmente di correre e di giocare a basket ed entra in contatto con alcuni trafficanti di droga. Per 3 /4 anni Timothy è un ragazzo che si sta “perdendo” ed il culmine viene raggiunto quando, fermato in possesso di droga dalla polizia, finisce in carcere.
Non sappiamo cosa sia scattato nella testa di Timothy durante l’arresto e la carcerazione di un giorno, ma sicuramente qualcosa di positivo che gli permetterà di acquisire tutta la forza per dire “basta” e girare pagina.
“Non si riesce a trovar pace fino a quando non si sperimenta la disperazione”.
I successivi 3 anni di libertà vigilata saranno veramente difficili poiché Olson deciderà non solo di smettere personalmente con la droga e l’alcool ma ovviamente di uscire “dal giro”.
La sua famiglia e soprattutto suo fratello gli stanno vicino, lo aiutano, lo incoraggiano. Ricomincia con la corsa per sfogarsi, per dimenticare, per ripulire il corpo dalla droga assunta e dopo ogni allenamento si sente meglio. Torna persino al college con la voglia di studiare per ottenere una laurea. In questo periodo allena anche i ragazzi della scuola diventando da subito un personaggio amato….. riuscirà infatti a creare un’empatia fra lui e tutti gli allievi volenterosi di correre e di fare sport.
Durante una vacanza parte con l’auto insieme al suo amatissimo cane e, munito solo di una mappa, inizia a girare ed a esplorare le varie montagne, ad ogni tappa corrisponde un allenamento. Vede posti bellissimi, dal Gran Canyon a Fort Collins ma in quel periodo non immagina che si possa correre per miglia e miglia, l’esistenza dell’ultra running è ancora un mistero. Dopo ogni allenamento Olson realizza che correre è la cosa che gli piace fare di più e la natura circostante gli permette di vivere pienamente il fascino dell’aria in viso, del fango, della pioggia, della neve…
Quando rientra da questa lunga esperienza ricomincia a lavorare nel negozio del padre.
Un giorno, durante la pausa va a prendere un caffè in un bar a pochi isolati e resta incantato vedendo la ragazza che prepara i panini. E’ il classico colpo di fulmine…. quella ragazza bionda, Krista, gli piace tantissimo ma Timothy non trova il coraggio di invitarla ad uscire. Il negozio è affollato e lui si vergogna un po’…. ritorna nel pomeriggio, si mette in fila per l’ordinazione e riesce finalmente a scambiare con lei qualche battuta. La sera stessa escono per un concerto e da quel momento diventano inseparabili.
Gli inverni nel Wisconsin sono rigidi e lunghi e Krista sognava un posto diverso dove vivere. Timothy non è soddisfatto del suo lavoro, prova anche ad accettare un impiego in ufficio ma resiste un solo giorno... non è tipo da scrivania lui! Vista la situazione non troppo rosea, i due ragazzi decidono nell’inverno del 2008 di lasciare il loro piccolo appartamento, preparano l’auto alla rinfusa e partono cercando un posto tranquillo, dal clima mite e con la possibilità di fare passeggiate e corse nei sentieri: lo trovano ad Ashland che ricorda il loro primo incontro, ovvero amore a prima vista.
Grazie agli insegnamenti paterni avuti da ragazzo, Timothy trova lavoro nel campo dell’edilizia e la coppia inizia a farsi conoscere ed apprezzare per la semplicità e la simpatia. Durante una festa di Halloween Timothy conoscerà corridori di 100 miglia, inizierà ad apprezzare questa disciplina e ne resterà affascinato. Un po’ alla volta entrò nel mondo dell’ultra trail conoscendo anche Ian Torrence, Hal Koerner, Anton Krupicka e molti altri.
Il resto è la storia più nota di Timothy Olson. Partecipazione e vittoria nel 2010 alla Pine to Palm, vittoria alla Waldo 100 km. Nel 2011 nuovamente vittoria alla Pine to Palm; nel 2012 partecipazione alla famosa Western States con relativa vittoria (con record ancora imbattuto) di 14 ore e 46 minuti. Anno 2013 replica del successo alla Western States (senza record).
Terzo posto nel 2014 alla The Northface Transgrancanaria che confermano Timothy Olson uno tra i più forti ultra-trails di questi anni.
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