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Trail Running uno sport sempre meno estremo

DSC_0512Ebbene sì anche un ultra trail runner ha i suoi punti deboli. Nonostante fino a poco tempo fa venisse visto come un uomo d’acciaio,un Iron Man, una persona in grado di compiere imprese fantastiche, oggi non é più così.
Ricordo ancora i miei primi passi da trail runner quando fare una corsetta su sentieri d’alta montagna anche di soli pochi chilometri sembrava già un’impresa. Seguendo le vicende di persone che percorrevano 40 – 50 – 100 km ed oltre, restavo ammirato da ognuno di questi persino dall’ultimo perché anche solo portare a termine una di queste prove significava essere grandi non solo nelle caratteristiche fisiche ma soprattutto nella capacità di allenarsi e gestire la fatica per tempi prolungati.
Da allora sono passati alcuni anni e anche io nel mio piccolo sono riuscito a portare a termine alcune di quelle imprese impossibili (solo in apparenza).Ho visto e conosciuto centinaia di altre persone che praticano questo sport e dopo un po di tempo e di abitudine diventa tutto normale e anche se sei riuscito a spararti 43 – 74 e pure 100km con una notte insonne nel mentre, ti sembra maxresdefaultsemplicemente di aver fatto il tuo jogging mattutino, lo stretto necessario per mantenerti in forma.
Insomma fino a qualche anno fa si contavano sulla punta delle dita i pazzi che andavano per boschi di notte con la loro frontale o che passavano ore e ore per sentieri per sentire la vera fatica. Oggi anche questa é diventata inevitabilmente una “moda” e ha portato tantissima gente a contatto con questo nuovo modo di interpretare il trekking e il running, così si é un pó perso il lato estremo di questo sport rendendolo in maniera lenta ma inesorabile sempre più “urbano”.